Nel dar voce al "lungo viaggio" degli intellettuali italiani dall'ultimo scorcio del ventennio fascista agli anni della Resistenza e del dopoguerra, Elio Vittorini si servì della sua inesauribile capacità mitizzante: della capacità, cioè, di tradurre quella tormentata ricerca in una fitta rete di metafore, in trasparenti "simboli per l'umana liberazione".
Da qui deriva la necessità di interrogare quei simboli, di rovistare nel ricco deposito delle immagini di cui Vittorini nutrì gli "astratti furori" di più d'una generazione d'intellettuali.
Di Grado ripercorre in questo libro le tappe del viaggio vittoriano nel mondo materno e sotterraneo di Conversazione in Sicilia e in quello solare e vitalistico della "frontiera" americana, e a partire da quella mitica geografia interpreta anche i successi e gli scacchi del Vittorini engagé del dopoguerra. L'attività dello scrittore e dell'organizzatore di cultura appare, così, oscillante fra due poli antitetici: quello del mondo egualitario ma irrimediabilmente perduto delle enigmatiche dee-Madri e quello del Padre-scrittore e della sua coraggiosa scommessa con la storia.
ANTONIO DI GRADO (Catania, 1949) assistente di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l'Università di Catania, è autore di saggi e interventi su Vittorini, De Roberto, Capuana, la poesia siciliana del Settecento, la cultura catanese "preverghiana".
Indice
Introduzione
1. Il silenzio delle madri. Il racconto mitico. Il viaggio. Le Madri. Il mondo offeso. Gli spiriti
2. La lotta contro gli idoli. Il mito della frontiera. La purezza e la ferocia
3. Il grande amore. Coscienza e storia. La vanificazione del messaggio. La "voglia di perdersi". I vivi e i morti
4. forma e utopia. Le metafore del "Politecnico". L'elefante. L'incantatore.